mercoledì 23 aprile 2008

Violenza sulle donne: metti il braccialetto

Sono passati un paio di giorno da quando Rutelli per risolvere il problema della violenza sulle donne ha avuto la brillante idea di proporre un braccialetto elettronico che deve essere indossato da chi dalle donne ovvio, la motivazione cosi quando sono in pericolo premono il pulsantino e per miracolo compaiono le forze dell'ordine, a fermare l'aggressore, si perché l'idea che sta alla base è semplice una volta inviato il segnale alla centrale di polizia si presume che si mandato li ,venga poi fatta una triangolazione per scoprire da dove è arrivato il grido d'aiuto e mandare prontamente i poliziotti ecc ,a salvare la persona in difficoltà. Quando ho letto sul giornale pensavo che il braccialetto fosse per le persone che avessero fatto dei crimini invece no mettiamo alle donne, che rischiano di essere molestate, una mia amica mi ha chiesto e come si fa capire se si rischia?
La risposta sta nel fatto sei donna rischi, quindi porta il braccialetto ,cosi sappiamo sempre dove sei, in somma un bel collare elettronico solo che invece di mettertelo al collo meglio a polso è più carino.
A questo punto ho pensato voglio saperne di più vediamo qualche statistica ufficiale sulla situazione reale della violenza delle donne in Italia, dove si va a vederle sul sito del Istat , da dove è possibile scaricare il file zip con le statistiche ufficiali aggiornati al 2006, era mia intenzione mettere una tavola riassuntiva, ma appena aperto il file sorpresa è un foglio execel con ben 22 tavole che vanno ad analizzare la situazione al 2006, questo ad indicare quanto si complessa la situazione reale e non quella che viene dipinta dai telegiornali. Purtroppo speravo di trovare dati relativi al 2007 . Anche la repubblica sul suo sito riporta un bel articolo uscito il 10 dicembre 2007
Qui sotto riporto l'articolo come pubblicato sul sito della Repubblica.
ROMA - Non sono immigrati ma italiani i responsabili della piaga della violenza sulle donne nel nostro Paese. Secondo le stime dell'Istat, non più del 10% degli stupri commessi in Italia è attribuibile a stranieri, contro un 69% di violenze domestiche commesso a opera di partner, mariti e fidanzati. Dati che fanno crollare d'un colpo il luogo comune che associa l'immigrazione a una diminuzione della sicurezza nelle città italiane.

Secondo l'Istat, che oggi ha aperto, nella sua sede centrale a Roma, il Global Forum sulle statistiche di genere, solo il 6% degli stupri in Italia è commesso da persone estranee alla vittima: "Se anche considerassimo che di questi autori estranei la metà sono immigrati - ha spiegato Linda Laura Sabbadini, direttore centrale dell'istituto di statistica - si arriverebbe al 3% degli stupri; se ci aggiungessimo il 50% dei conoscenti, al massimo si arriverebbe al 10% del totale degli stupri a opera di stranieri".

Le forze politiche di sinistra denunciano una realtà "oscurata e alterata" dai media e "strumentalizzata dai partiti di minoranza". "Una doccia fredda per il narcisismo nazionale": così il portavoce dell'Idv, Leoluca Orlando, commenta la ricerca. Paola Balducci, responsabile giustizia del Sole che ride, ricorda "l'ostruzionismo della destra che alla Camera ha ritardato l'approvazione del disegno di legge contro le discriminazioni sessuali e la violenza sulle donne" e evidenzia la necessità di "un salto di qualità nelle politiche culturali e informative". "I dati rafforzano le ragioni e lo spirito della manifestazione del 24 novembre" commenta la senatrice Prc Giovanna Capelli.

Il lavoro dell'Istat non si ferma qui. "Ora dovremo porre l'attenzione - osserva Luigi Biggeri, presidente dell'istituto - anche su altre tematiche come la discriminazione, terreno difficilissimo ma che ormai necessita di essere misurato in tutte le sue manifestazioni".

(10 dicembre 2007)

Per chi volesse andare sulla pagine del sito questo è il link: link:www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/stupri/stupri/stupri.html

Come si legge nell'articolo solo il 6% degli stupri è commesso da stranieri mentre il 69% da persone che conoscono la vittima: fidanzati, mariti, partner in genere. A questo punto la domanda è ma, il braccialetto va messo fuori o dentro casa e per difenderci da chi?

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