sabato 29 marzo 2008

Olimpiadi la storia e non...

Il 23 Giugno fu una data storica perché li tutti i presenti votarono affinché i giochi riprendessero vita, in quell'occasione De Cubertin disse:” restituzione di un'idea vecchia di 2000 anni che, oggi come allora, agita il cuore degli uomini, soddisfacendo a uno dei loro interessi più vitali e più nobili” e continuo dicendo:” L'eredità che la Grecia ci ha trasmesso è così vasta che quanti hanno conosciuto l'esercizio fisico in uno qualsiasi dei suoi molteplici aspetti possono agevolmente riconoscersi in essa. Alcuni hanno visto l'addestramento fisico nell'ottica della difesa della patria, altri in quella della ricerca della bellezza fisica e della salute a beneficio di un soave equilibrio di anima e corpo; altri, infine, in quella di una sana ebbrezza del sangue chiamata gioia di vivere, che da nessuna parte può risultare intensa e squisita come nell'esercizio fisico. A Olimpia c'era tutto questo, ma anche qualcosa di più che in seguito è andato perduto perché dal Medio Evo in poi è planata sulla nostra civiltà una forma di discredito delle qualità corporali, che sono state isolate da quelle dello spirito. Recentemente le prime sono state ammesse al seguito delle seconde, tuttavia sono trattate ancora come 'schiave' e si continua in ogni modo e maniera a considerarle come inferiori. Errore immenso di cui è quasi impossibile calcolare le conseguenze scientifiche e sociali. Perché in definitiva non è che l'uomo si divida in due parti, il corpo e l'anima; in realtà le parti sono tre: corpo, spirito e carattere. Quest'ultimo non si forma attraverso lo spirito ma soprattutto attraverso il corpo. Gli antichi lo sapevano, ma i nostri padri l'hanno ignorato e noi adesso lo apprendiamo di nuovo, non senza fatica. Quelli della vecchia scuola sono stati sorpresi nel vederci assisi alla Sorbona; ci hanno considerato come dei ribelli che volessero degradare l'edificio della loro filosofia tarlata. È vero: siamo dei ribelli ed è per questo che la stampa, sempre pronta ad appoggiare le rivoluzioni benefiche, ci ha compresi e ci ha aiutati, cosa di cui la ringraziamo con tutto il cuore”.

Ste

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